L’idea mi è venuta quando ad un mercatino ho trovato una vecchia “lanterna” a batteria della OVA di quelle che diversi anni fa erano molto diffuse. Erano alimentate da una batteria al piombo (quelle col liquido da rabboccare) a 6 V ed era munita di 2 lampade, una da 3 Watt (mi pare) ed una da 21 Watt. All’interno della calotta che ospitava le lampade era presente un trasformatore ed un circuito di ricarica piuttosto elementare.
Naturalmente era in condizioni di conservazione pessime ma essendo realizzata con un’ottima plastica e ben progettata Ho deciso di sventrarla ripensando completamente la parte elettrica/elettronica riutilizzando il solo contenitore.
Per quanto riguarda la parte elettrica al posto delle lampade originali ho fissato alla vecchia parabola (ormai inutile) un pannello di Led ad alta luminosità a 5 Volt quale luce di potenza ed una coppia di Led sempre ad alta luminosità con la funzione di “luce di lettura”. L’accensione del pannello l’ho subordinata all’accensione della luce di lettura. Nel vano batteria ho inserito una moderna batteria al gel da 12 V. Ho scelto l’alimentazione a 12 V perchè 1) essendo i Led alimentati a 5 V non caleranno mai di luminosità anche quando la batteria sarà “scarica” 2) posso usare il caricabatteria automatico che posseggo. Nelle immediate vicinanze del positivo della batteria ho inserito un fusibile e questo è molto importante per proteggere da surriscaldamenti derivanti da cortocircuiti che benchè sia una possibilità remota non è escludibile a priori.
Le due boccole che si intravedono su un lato servono per collegare il caricabatterie
Passiamo alla parte elettronica. L’alimentazione dalla batteria entra nel primo interruttore (quello che comanda la luce di lettura) dal quale prosegue verso la bobina di un relè il quale eccitandosi chiude il contatto ed alimenta lo step-down che abbatte la tensione dai 12 V ai 5 V necessari per alimentare i Led. Oltre ad alimentare il relè i 12 V vanno anche ad un circuito basato su un’operazionale TL071 che ha la funzione di far cadere il relè (appoggiandosi su un transistor 2N2222 o similari) quando la tensione in arrivo dalla batteria raggiunge la soglia impostata con il trimmer RV1. Questo valore si ricava dai cataloghi dei costruttori di batterie, io ho scelto 11,5 V.
Quando la luce di lettura è accesa è possibile accendere anche il pannello Led ovvero spegnendo la luce di lettura anche il pannello Led se acceso si spegnerà.
Ed ecco lo schema da me pensato e realizzato. Nessun componente è critico
E questa è la realizzazione su basetta millefori alloggiata nel vano lampada
Al fine di poter monitorare lo stato di salute della batteria e poterla ricaricare (prima che il relè la sganci per minima tensione) ho aggiunto un circuitino che ho chiamato “Voltmetro a 3 led” il quale a lampada accesa mostra la tensione della batteria mediante 3 led: Verde=batteria carica; Giallo=batteria che si sta scaricando; Rosso=batteria da ricaricare (fra non molto interverrà il relè per minima tensione di batteria)
Il circuito è tratto da un vecchio articolo della gloriosa Nuova Elettronica (che riporto nella tabella del disegno) ed è basato su un LM358. La cosa più critica è regolare i 2 trimmer per far sì che alle tensioni opportune di batteria accendano il led giusto (o una coppia di led nel passaggio fra una soglia e l’altra della tensione). Sullo schema ho riportato i valori di soglia ai quali ho eseguito la mia taratura. Come anticipavo il led Rosso si accenderà quando la batteria presenterà ai suoi capi una tensione di 11,8 V mentre il relè è previsto che sganci a 11,5 V. Questa differenza di 0,3 volt l’ho scelta per compensare le derive termiche ambientali che potrebbero alterare il valore di resistenza di ciascun trimmer di taratura.
Interessante Giorgio, bel risultato!